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ASSOCIAZIONE FUTURA MEMORIA

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TESTIMONIANZE

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I testimoni della Shoah

"Nella tradizione ebraica l'ordine di ricordare è categorico. Questo dovere, però, non si esaurisce con l'atto cognitivo del ricordare, ma deve essere connesso sia al suo significato, sia all'azione che esso implica. Oggi noi che abbiamo il ricordo inciso nei nostri cuori e nella nostra carne, dobbiamo passare la fiaccola della memoria alla prossima generazione. Vi tramandiamo anche la lezione fondamentale dell'ebraismo, quella per cui l'esercizio della memoria deve andare di pari passo con fini etici e morali. Questo deve essere il fondamento e il fulcro delle vostre energie per poter creare un mondo migliore."

-Yad Vashem

Secondo un'analisi svolta dallo storico della Shoah, Marcello Pezzetti, gli ebrei italiani sopravvissuti alla deportazione che al momento vivono in Italia sono circa dieci. Altri, di cui non si può conoscere il numero, vivono tra gli Stati Uniti e Israele.

Riportiamo la storia di queste persone, che negli anni si sono dedicate alla trasmissione della Memoria, da sempre nostro oggetto di interesse sincero.

Le Storie

Diari dei bambini durante l'Olocausto

 

Almeno 1.100.000 bambini e adolescenti ebrei furono uccisi durante l’Olocausto.

Tra i milioni che subirono la persecuzione per mano dei nazisti e degli alleati dell’Asse, solo pochi scrissero diari e appunti che siano stati preservati fino ai giorni nostri. Nei loro resoconti, questi giovani scrittori documentavano le loro esperienze, condividevano i loro sentimenti e riflettevano sui traumi sopportati durante quegli anni da incubo. [Leggi altro...]

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Clicca sull'immagine dei Grandi Testimoni per la loro testimonianza rilasciata alla © Rai.

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Edith Bruck

SAmi Modiano

Liliana Segre

Sorelle Bucci

Parte 2

PARTE 2

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Primo Levi

 

PARTE 2

Piero Terracina

Nedo Fiano

Sholmo Venezia 

PARTE 2

PARTE 2

Parte 2

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Tullia Zevi

Lia levi

Liana Millu

Elie wiesel

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Ferruccio Folkel

Arnoldo Foa'

Rita Levi Montalcini

Elisa Springer

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Settimia Spizzichino

Goti Bauer

Marta Ascoli

Becky Behar

Cerchiamo di dare un ricordo ed un omaggio a queste persone, che grazie alle loro testimonianze ci hanno permesso di conoscere e comrpendere quello che fu.

In loro Memoria e di tutte le altre vittime della Shoah, va il pensiero dell'Associazione.

Le Frasi

Primo Levi

"L'Olocausto è una pagina del libro dell'Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria".
 

"Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre". Se questo è un uomo

 

"Forse, quanto è avvenuto non si può comprendere, anzi, non si deve comprendere, perché comprendere è quasi giustificare."


"La memoria è come il mare: può restituire brandelli di rottami a distanza di anni".


"Accade facilmente, a chi ha perso tutto, di perdere se stesso."


"Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo."

 

"Devo dire che l’esperienza di Auschwitz è stata tale per me da spazzare qualsiasi resto di educazione religiosa che pure ho avuto. C’è Auschwitz, quindi non può esserci Dio. Non trovo una soluzione al dilemma. La cerco, ma non la trovo."

ALTRE FRASI

L’affermazione più profonda che sia mai stata pronunciata a proposito di Auschwitz non fu affatto un’affermazione, ma una risposta. La domanda: Ditemi, dov’era Dio, ad Auschwitz?
La risposta: E l’uomo, dov’era?
(William Clark Styron)

 

«Se Dio esiste, e tu ne sei così certo – lo eri perfino allora –, come ha potuto permettere l’Olocausto? Dov’era Dio, in quel momento?» «È una domanda che mi sono posto per tutta la vita», rispose subito Ben. «Ed è la stessa che probabilmente si pongono tutte le persone colpite da tragedie incomprensibili. La mia risposta… è che Dio c’era, e stava piangendo».”
(Ronald H. Balson)

 

Un giorno, un amico sopravvissuto mi disse che ogni notte gli si affollavano davanti agli occhi immagini di morte. Facciamo fatica a comprendere la morte anche di una sola persona, come è possibile comprenderne migliaia? La memoria diventa la tua nemica, diceva. Sarebbe meglio che la memoria, per i sopravvissuti, non trattenesse nulla. Io tacevo. Lui anche. Restammo in silenzio a lungo. Poi aggiunse: ma se tutte quelle immagini non si mostrassero, cosa sarei? meno di un insetto. I morti mi chiedono di essere ricordati. La mia insonnia è una garanzia di umanità.
(Aharon Appelfeld)

 

 

"Oggi più che mai, è necessario che i giovani sappiano, capiscano e comprendano: è l'unico modo per sperare che quell'indicibile orrore non si ripeta, è l'unico modo per farci uscire dall'oscurità".

Elisa Springer

 

"La Shoah, come in ambito ebraico viene chiamato l'Olocausto, termine a suo modo improprio, fu un evento senza precedenti perché mai era stato deciso a tavolino lo sterminio, l'annientamento di un popolo in quanto tale".

Elena Loewenthal

 

"Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi, forse domani morirò, magari prima di quel tedesco, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia, e tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano".

Italo Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno

 

"La memoria è determinante. È determinante perché io sono ricco di memorie e l'uomo che non ha memoria è un pover'uomo".

Mario Rigoni Stern

 

"Se con l'Olocausto Dio ha scelto di interrogare l'uomo, spetta a questi rispondere con una ricerca che ha Dio per oggetto".

Elie Wiesel

 

"Noi siamo la nostra memoria,

noi siamo questo museo chimerico di forme incostanti,

questo mucchio di specchi rotti".

Jorge Luis Borges

 

"Il progresso, lungi dal consentire il cambiamento, dipende dalla capacità di ricordare… Coloro che non sanno ricordare il passato sono condannati a ripeterlo".

George Santayana

 

"Noi siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo. Senza memoria non esistiamo e senza responsabilità forse non meritiamo di esistere".

José Saramago

 

"Tutti abbiamo bisogno della memoria. Tiene il lupo dell'insignificanza fuori dalla porta".

Saul Bellow