colorimetria
logo
unnamed
associazione futura memoria

facebook
instagram
whatsapp
associazione futura memoria
associazione futura memoria
logo futura memoria (1)

ASSOCIAZIONE FUTURA MEMORIA

PIAZZA F. MATTEUCCI 11 - 50013 

CAMPI B.ZIO (FI)

CODICE FISCALE 94218760489

info@afmemoria.it

viaggi@afmemoria.it

055 0106732

fossol

© Copyright 2023 - Associazione Futura Memoria - Tutti i diritti riservati

Iscrizione Atto Dirigenziale n.3433. N° iscrizione 1073. 

 C.F.: 94218760489  PEC: afmemoria@pec.it

afmemoria

Cookie Policy              Privacy Policy

I contenuti di questo sito sono distribuiti con licenza Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Il campo di Fossoli, ancora oggi visitabile, si trova a Carpi, un comune vicino a Modena. Sorge inizialmente come un campo di prigionia per soldati britannici gestito dall’esercito italiano nel 1942, successivamente, nel 1943, viene convertito a campo di concentramento sotto l’autorità della Repubblica Sociale Italiana, per poi diventare un campo di transito gestito dalle SS. Da quando è sotto la giurisdizione dei tedeschi per sette mesi

Il campo è diviso in più parti in base alla “categoria” dei prigionieri: il Campo Vecchio è popolato dai prigionieri politici che, per essere riconosciuti, indossano un triangolo rosso, mentre il Campo Nuovo ospita la comunità ebraica che è contrassegnata dal triangolo giallo ed è capitanato da Karl Friedrich Titho e Hans Haage.

Uno degli eventi più conosciuti che riguardano questo luogo è avvenuto il 12 luglio del 1944 vengono uccisi 67 prigionieri a causa dell’uccisione di alcuni soldati tedeschi a Genova con cui i prigionieri non avevano nulla a

che fare, ennesimo esempio della violenza

insensata e ingiustificata dei soldati nazisti.

Hanno sostato a Fossoli circa 2.500 deportati

ebrei e 2.500 nemici politici, un terzo dei

prigionieri italiani sono passati da questo campo.

Con la fine della guerra per circa un

quinquennio è stato abitato dalla comunità

cattolica di Nomadelfia e successivamente, fino alla fine degli anni ’60 dai profughi giuliani e dalmati.

immagine8